Il recupero dei sottotetti per fini abitativi è una pratica sempre più diffusa, che permette di sfruttare spazi inutilizzati e aumentare il valore degli immobili. Prima di realizzare questo tipo di intervento però è necessario conoscere le normative vigenti, che variano da regione a regione.
Secondo l’articolo 1117 del Codice Civile, i sottotetti possono essere di proprietà condominiale o esclusiva. Per stabilirlo, è necessario consultare i titoli di proprietà dell’edificio. Se il sottotetto è di proprietà esclusiva, il proprietario può utilizzarlo per fini abitativi purché rispetti le seguenti condizioni:
- l’altezza media ponderale del sottotetto deve essere conforme a quanto stabilito dalla normativa regionale;
- il sottotetto deve avere un adeguato rapporto aeroilluminante, ovvero un’apertura verso l’esterno che garantisca sufficiente luce naturale e ricambio d’aria;
- l’intervento di recupero deve essere effettuato nel rispetto delle norme urbanistiche comunali e regionali.
L’ANCE ha messo a disposizione un dossier utilissimo, articolato per schede regionali e contiene informazioni dettagliate sugli aspetti più importanti e necessari per le opere di recupero dei sottotetti.
Le normative regionali in materia possono variare significativamente. Ad esempio, in Campania l’altezza media ponderale non può essere inferiore a 2,20 metri, mentre in Puglia è richiesta un’altezza minima di 2,50 metri per almeno la metà della superficie del sottotetto.
Le normative regionali inoltre possono prevedere deroghe ai regolamenti urbanistici comunali e limitazioni specifiche. In alcune regioni ad esempio è possibile ottenere deroghe all’altezza minima se il sottotetto viene utilizzato come locale accessorio.
Prima di procedere con i lavori di recupero di un sottotetto è importante informarsi accuratamente sulle normative vigenti e sulle procedure da seguire per evitare di incorrere in sanzioni.
Scarica il Dossier ANCE con le leggi regionali sul recupero dei sottotetti